Il castello
Originariamente era una costruzione romano-bizantina su cui costruirono gli Angioini ma il completamento fu fatto dagli Aragonesi e dagli Spagnoli. Avanzi angioini sono ancora individuabili nella parte nord-ovest di pianta rettangolare.
Dalla città si poteva accedere al Castello attraverso un ponte levatoio che saltava il vecchio fossato venutosi a creare con il taglio dell'istmo ad opera degli Aragonesi ed ora occupato dal Mercato Coperto; nel 1.484 con l'occupazione di Gallipoli anche i Veneziani avevano pensato al taglio dell'istmo per difendere maggiormente la città ma il progetto non fu portato a termine perché rimasero in città quattro mesi.
Il Castello ha forma quadrilatera con quattro torri agli spigoli; la più antica è quella poligonale; quelle a nord e a sud sono a pianta circolare con un diametro di mt. 20 ed un'altezza di mt. 23, quest'ultima è crollata nel XVIII sec. a causa dell'erosione marina.
Non più ricostruita, oggi si presenta come un semplice arrotondamento; la torre a nord si conserva invece ancora bene.
Il Castello di Gallipoli è stato sempre considerato una delle fortificazioni più importanti di Puglia e durante gli assalti nemici non è stato mai fortemente danneggiato; Carlo I d'Angiò, per esempio, impiegò otto mesi d'assedio proprio per tenere intatta la fortificazione.
Durante il suo regno non furono fatti interventi importanti e nessun lavoro durante l'occupazione veneziana; i discendenti di Carlo V rivestirono il torrione poligonale con scarpate alte 14 mt. e poi tagliarono l'istmo.
Nel periodo dei Francesi, che posero fine alla dinastia degli Aragonesi, il Castello non subì lavori.
Quando arrivarono gli Spagnoli prima Consalvo di Cordova e poi Ferdinando d'Aragona pensarono a sistemare il Castello attuando quei lavori che l'architetto militare senese Francesco Di Giorgio Martini aveva progettato. Così nel 1522 fu costruito il Rivellino; nel 1534 fu riparato il torrione poligonale e furono erette le torri di nord-est e quella di nord-ovest.
Dopo la battaglia di Lepanto don Giovanni d'Austria, figlio del re di Spagna Carlo V,facente parte della Lega dei principi cristiani contro i Turchi e che era venuto a Gallipoli, constatando come il Castello fosse una costruzione fuori tempo, chiamò l'architetto napoletano Cesare Caracciolo perché provvedesse al suo ammodernamento. Il progetto prevedeva di completare il periplo della fortezza ed erigere il quarto torrione, quello di sud-ovest.
Tra il 1662 e il 1668 fu tagliata la parte inferiore del Rivellino staccandolo dalla cortina orientale del Castello cui era connessa e sul canale che risultò dal distacco fu steso un ponte levatoio sorretto da un pilastro che sino agli inizi del 900 c'era ancora. Questo lavoro fu fatto per rendere il Rivellino una difesa avanzata così che se fosse caduto in mano dei nemici, la guarnigione avrebbe avuto il tempo di ritirarsi nel castello tagliando il ponte di congiunzione.
Dopo anni e anni di chiusura finalmente il nostro Castello è stato ristrutturato e riaperto al pubblico.