LE FESTIVITA'...UNA VOLTA
19 marzo San Giuseppe
campanieddhu |
era usanza comprare "li campanieddhi" (i campanelli) in terracotta che si vendevano per strada e i venditori per attirare i ragazzini gridavano:"chiangiti piccinnieddhi ca su rrivati li campanieddhi" (piangete bambini per farvi comprare i campanelli) |
1 maggio San Mauro
i fidanzati si scambiavano "lu masciu", un vassoio con fiori, dolciumi e primizie primaverili; qualche volta anche un colombo o grano perché simboli dell'amore e dell'abbondanza.
31 maggio La Madonna dei Fiori
Madonna dei Fiori- Duomo
anticamente nel mese di maggio, tempo delle rose,non ci si sposava perché si credeva che le spine di questi fiori potevano conficcarsi nel cuore degli sposi. Per tutto il mese, in ogni famiglia, si recitava giornalmente il Rosario in onore della Madonna alla quale si accendeva anche una lampada. Una bella statua, realizzata in Roma nel 1.857, si trova in Cattedrale.
29 giugno San Pietro e San Paolo

Piazzetta De Amicis
La piazzetta De Amicis, vicino all'attuale chiesa dei SS.Apostoli Pietro e Paolo, un tempo si animava per la presenza della Fiera dei cavalli.
Le giovani, con ansia, aspettavano questo giorno per celebrare un rito propiziatorio: vicino la propria abitazione, al bivio della strada, gettavano un sassolino,pronunciando queste parole:"ppe Santu Pietru e ppe Santu Paulu e ppe ccinca passa moi" ( per San Pietro, per San Paolo e per chi passa adesso). Stavano lì in attesa che passasse un uomo e dal portamento, dall'aspetto, nonché dalla professione, prevedevano la fisionomia, il carattere e il mestiere del futuro marito.
2 luglio La Madonna del Canneto

chiesa di S. Maria del Canneto
in dialetto si chiama "la Matonna a ddoi" ( a due) o della Visitazione con riferimento alla statua in cartapesta nel presbiterio composta dalle figure della Madonna e di Santa Elisabetta. Anticamente, nove giorni prima della festa, questa statua si portava in processione alla chiesa degli Angeli dove rimaneva sino al 2 luglio e poi veniva rimessa al suo posto. Si racconta che un giorno di tempesta i pescatori erano rimasti a terra e riparavano le reti nei pressi della chiesa dove c'era un canneto; si accorsero di un fuoco in lontananza e, avvicinatisi, videro tra le fiamme un'icona della Madonna che però non bruciava. Portarono il dipinto su legno nella vicina chiesa che da quel giorno da chiesa della Visitazione si chiamò di "S. Maria del Canneto", protettrice della gente di mare.
Nella elegante e spaziosa piazza Canneto, tra il 1755 e il 1867, dal 26 giugno al 2 luglio, si teneva una fiera detta "fiera europea di S. Maria del Canneto" che ha finito di esistere con il declino del traffico oleario e con il conseguente fallimento delle agenzie di spedizione, dei commercianti e dei bottai. Si vendevano sete, spezie,metalli preziosi e pelli, tutti prodotti che arrivavano da vari paesi europei.

"Matonna a ddoi" - nel presbiterio
Corpus Domini
Dai balconi delle case della città vecchia pendevano, in questo giorno, tappeti e coperte damascate tra le più belle che le famiglie possedevano e si lanciavano petali di rosa al passaggio della processione alla quale partecipavano tutte le confraternite. Nei crocevia si preparavano "gli artarini",tavoli con belle tovaglie, adorni di fiori e ceri. La processione si fermava davanti ad ognuno di essi; l'ultimo del percorso era quello nel Mercato Coperto.
24 luglio S. CRISTINA

S. Cristina - chiesa della Purità
In questo giorno anticamente non si poteva fare il bagno perché la Santa "portava la steddha", cioè non bisognava cedere ai piaceri nel giorno di festa dedicato ad una santa particolarmente venerata come s. Cristina. Questa credenza nacque nel 1.807 quando un ragazzino morì in mare e l'evento venne collegato alla trasgressione fatta nel giorno sacro.