I Riti della settimana Santa a Gallipoli

VENERDI' PRECEDENTE LA DOMENICA DELLE PALME

I Riti della settimana Santa a Gallipoli

Dalla Chiesa di S. Maria del Monte Carmelo, a mezzogiorno,preceduta dall'araldo che suona la tromba e dal tamburino che fa vibrare il timpano, esce la processione della Madonna Addolorata. La statua della Vergine è vestita con abito di seta nero con ricami in oro e i confratelli vestono"saio","mozzetta" e "cappuccio" neri; un tempo, anche le donne gallipoline indossavano il nero del lutto e lo toglievano il Sabato Santo allo scampanio della Resurrezione.
La processione si organizza dal 1.838 ma la devozione per L'Addolorata in Gallipoli risale al XV secolo, quando la città era governata dagli Aragonesi; il corteo percorre le strade della città vecchia e nuova sino a tarda sera con sosta, nella Basilica Cattedrale per l'esecuzione dell'Oratorio sacro denominato "frottola",composizione musicale con accompagnamento del coro di voci bianche.
Al rientro nel centro storico, alla processione si unisce la Confraternita della Chiesa di S. Maria della Neve dove il corteo ha termine ma solo dopo aver rivolto la statua della Madonna verso il mare per la benedizione. Momento molto toccante,questo, caratterizzato dal suono dei clacson delle auto parcheggiate a centinaia nella sottostante banchina portuale e dal suono delle sirene dei natanti all'ancora.

GIOVEDI' SANTO

I Riti della settimana Santa a Gallipoli

E' il giorno dei "sepolcri" , allestiti nelle parrocchie e chiese cittadine,che si visitano dal tramonto sino a mezzanotte e dall'alba del venerdì sino a mezzogiorno.
Il Santissimo viene deposto in un ciborio adornato con drappi damascati, candele, fiori e piatti con teneri germogli di grano i cui semi, già dalla quarta domenica di Quaresima, si sistemano su uno strato di bambagia bagnata a germogliare e significano il risveglio della natura.
Per guadagnarsi l' indulgenza plenaria, secondo la tradizione, bisogna visitarne sette e, comunque, sempre in numero dispari.
Caratteristica è la visita delle Confraternite non impegnate nell'organizzazione del Repositario: i Confratelli hanno il cappuccio calato sulla faccia per mantenere l'anonimato, non in segno di lutto.


VENERDI' SANTO

I Riti della settimana Santa a Gallipoli

La processione si svolge in un clima di totale partecipazione ascetica; sono due le Confraternite che la organizzano,dal 1957, quella del SS. Crocifisso e quella degli Angeli. Il corteo, lunghissimo,è preceduto dalla "trozzula", tavola di legno con battenti metallici, che emette un suono di una straziante drammaticità e serve a richiamare le persone. Aprono la processione quattro confratelli incappucciati che recano, ciascuno, un lampione in lamiera finemente decorata a mano; subito dopo la Croce dei Misteri che reca i simboli della Passione di Cristo, seguono i Confratelli del Crocifisso e, in mezzo a loro, intervallate, cinque statue, in cartapesta, raffiguranti le diverse posizioni di Gesù durante la passione: l'agonia della Getsemani, la Flagellazione, l'Ecce Homo, il Cristo con la Croce e la Crocifissione, quindi la statua lignea del Cristo Morto (detta Urnia)
Chiude il corteo la statua di Maria Addolorata accompagnata dai confratelli della chiesa di S. Maria degli Angeli.
Non mancano in mezzo al corteo,"i Penitenti", confratelli dei vari sodalizi che, per motivi personali, fanno voto di partecipare alla processione con uno strumento particolare di penitenza: attualmente quelli concessi sono due: la croce portata in spalla, e "la tisciplina" costituita da lamine di ferro unite da gancetti pure in ferro con la quale ci si percuote.
Un tempo si usavano anche "le mazzare": due pietre legate da una fune pendenti sul collo del penitente una davanti e l'altra dietro; oggi sono conservate in chiesa.
L'Urnia è una composizione composta dalla scultura lignea del Cristo circondata da diversi personaggi per cui è pesantissima; la prima, da anni, è sempre uguale, le altre statue cambiano ogni anno e, particolare curioso, la composizione tutta viene cosparsa con alcune gocce di un'essenza profumata che richiama profumi orientali.
In questo giorno , un tempo,le donne, impegnate nella partecipazione alle cerimonie religiose, preparavano come pranzo per i mariti i fagioli lessi conditi con olio e limone; loro, invece, facevano "lu trapassu" cioè digiunavano fino alla sera e, tornando a casa, preparavano il sugo alla pizzaiola per condire gli spaghetti e come secondo piatto la frittura di pesce.

I Riti della settimana Santa a Gallipoli

 

SABATO SANTO

Esce all'alba, dalla chiesa di S. Maria della Purità, la processione di Maria Desolata con la statua settecentesca della Vergine in cartapesta, preceduta da quella del Cristo morto disteso in un'urna dorata.
Il corteo si snoda per le vie della città accompagnato dallo squillo lacerante della tromba e dal lugubre rullare del tamburo; a mezzogiorno Vergine e Figlio si incontrano, al largo della Purità, davanti alla omonima chiesa,per l'estremo saluto.



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