SUPERSTIZIONI E CREDENZE
Superstizioni e credenze una volta rendevano la vita meno faticosa
guai in vista se si versava l'olio per terra; del sale gettato sopra neutralizzava i guai
portava male il vino bianco versato sulla tovaglia
il vino versato, rosso, era segno di buon augurio
negatività dall'incontro di un prete uscendo da casa al mattino presto
una ragazza non si sarebbe sposata se, spazzando il pavimento, le si toccavano le scarpe
con la scopa e lo stesso accadeva se, sedendo ad un tavolo, le fosse capitato il piede in
mezzo alle gambesette anni di disgrazia per uno specchio rotto
bisognava far attenzione allo sbadiglio del neonato per non far entrare nella boccuccia lo
spiritello malefico; bastava fare il segno della croce e dire "pace e sonnu"
e ancora
era di buon auspicio fare starnuti in continuazione
l'ombrello aperto in casa portava "spurchia" (disgrazia), come pure ragalare fazzoletti
portava "spurchia" incontrare un carro funebre e ancora di più se la bara trasportata era
vuotaavere in casa molti specchi attirava positività
non bisognava raccogliere un bottone per strada
Santa Monaca
le madri si rivolgevano a lei recitando una preghiera e speravano di avere un segnale per conoscere notizie del figlio partito in guerra:
"Santa Monaca mea pietosa
Santa Monaca lacrimosa,
ppè ddhu longu jaggiu
ci facisti te Roma a Milanu,
ppè truvare lu fiju tou pacanu,
lu truvasti, lu nducisti,
'mmienzu l'anche toi te lu mintisti
famme sapire c'è successu allu fiju meu"
San Giovanni
Il 24 giugno e le ore 14 erano il giorno e il momento opportuno perché una giovane conoscesse il proprio destino, se si sarebbe sposata oppure no, bastava avere a disposizione un po' di piombo ed un contenitore. Dopo averlo sciolto sul fuoco, il piombo veniva versato in una bacinella d'acqua fredda dove dopo un pò assumeva forme strane; l'interpretaziona ad esse data decideva il destino delle ragazze. Se il piombo, per esempio, si divideva in piccoli frammenti a guisa di aghi, il futuro non sarebbe certo stato roseo.
San Pietro e San Paolo
Il 29 giugno,per conoscere il proprio destino, le ragazze lanciavano tre sassolini per strada dicendo: "ppe Santu Pietru, ppe Santu Paulu e ppe cinca (chi) passa moi (adesso)" Si aspettava che passasse un uomo e si esaminavano il suo modo di vestire e il portamento per capire cosa sarebbe successo.