Teatro Garibaldi a Gallipoli

Nacque nel 1825 come teatro privato, costruito da Bonaventura Luigi Balsamo a proprie spese, intitolato "teatro del giglio" in onore della Casa Reale dei Borboni ed in omaggio al re Francesco I Va detto che in Gallipoli già dal 1600 la cultura teatrale e musicale era molto diffusa; Bonaventura Balsamo fu amatore e protettore delle arti, Antonio e Giuseppe Tricarico avevano creato la Scuola di Musica e tra l'altro Giuseppe fu maestro di cappella dell'imperatrice d'Austria e le sue opere erano rappresentate nel Teatro san Bartolomeo a Napoli Il teatro, dopo il 1860, fu intitolato a Garibaldi; divenne comunale nel 1874 e nel 1877 il Comune deliberò i lavori di ristrutturazione affidandoli al leccese Oronzo Bernardini che aveva progettato il Paisiello di Lecce ed ai gallipolini Gregorio Consiglio e Giacomo Papaleo.
Il frontale, in via Garibaldi, con le caratteristiche della cultura classica greca, è in carparo e pietra leccese; sulla trabeazione, al centro, c'è lo stemma,in pietra, della città. Nel peristilio si apre il portone d'ingresso con la biglietteria a destra; la porta a sinistra originariamente conduceva alla casa del custode.A destra e a sinistra della porta principale due gradinate conducono ai palchetti; quella di destra conduce anche al palcoscenico e al piano superiore, quella di sinistra alla galleria superiore. La sala è a forma di cavallo con pavimento in legno come quello più antico; le sedie erano cento suddivise in 19 file con al centro un corridoio; il palcoscenico aveva cinque scenari, due di tela e tre di carta. Ogni ordine di palchi presenta una decorazione a motivi floreali Anticamente dal centro della sala pendeva un lampadario di cristallo con candele di cera Sessanta lumi la illuminavano, quaranta erano in porcellana, venti in latta Il fronte è suddiviso in due parti da un orologio con cornice dorata con due dipinti di fattura napoletana raffiguranti due figure femminili alate con il chitone greco, quella sulla sinistra reca una ghirlanda di fiori, l'altra li dispensa.
